«Bisogna cambiare il capitalismo». Il proclama lanciato nel giorni scorsi a Londra non pro viene dal socialista Jeremy Corbyn, bensì dalle
pagi ne del giornale che del capitalismo è la bibbia: il Financial Times. Il cui più importante commentatore economico, Martin Wolf, ha
scritto un j'accuse nei confronti della City, dell'Industria, dell'economia di mercato odierna, paragonabile alla celebre lettera aperta di
Emile Zola contro l'antisemitismo. «Troppa diseguaglianra, corporation che eludono legamente il fisco, monopoli digitali che dominano
il mondo, stanno facendo perdere alla gente fiducia nel capitalismo democratico», dice a Repubblica l'autorevole columnist «Se andiamo avanti
cosi, il sistema rischia di non sopravvivere».
Cambiare il capitalismo, mister Wolf, sembra uno slogan di Corbyn: come mai viene dal Financial Times? «è una buona domanda. La differenza
è che io voglio migliorare il capitalismo, mentre il leader laburista probabilmente vorrebbe abbatterlo».
Perché proprio ora questo appello? «Sto scrivendo un libro sulla crisi del capitalismo democratico. Ho anticipato al mio direttore che
avrei voluto affrontare lo stesso argomento in un articolo. Immaginavo che potesse essere difficile pubblicare un verdetto così radicale sul
giornale che del capitalismo è una bandiera. Ma il direttore Lionel Barber è rimasto convinto dalle mie argomentazioni e ha detto che
compito del nostro giornale è raccontare la verità: per cui lo ha pubblicato con grande rilievo».
Alla domanda: «Come sta?», Pier Luigi Bersani risponde: «Meglio». Alla festa di Articolo Uno, alla "Città dell'Altra economia", tra
stand bianchi che sanno di vecchie feste dell'Unità, l'ex segretario pd lancia una miccia nel campo di Nicola Zingaretti: «Basta inseguire un centro
che è l'araba fenice, serve un progetto largo per combattere la destra, che è ancora qui». E a Matteo Renzi dice: «Fuoco amico? In questo
è campione mondiale». Cosa pensa di Italia Viva? «Renzi insegue la sua vocazione con altri mezzi. Che avesse in testa un partito personale,
orientato al centro, per tagliare ogni ponte perfino coi simboli della sinistra, lo ha dimostrato negli anni in cui è stato nel Pd. Ha aperto un
varco alla destra nei ceti popolari, e quella destra ha buttato giù una a una le nostre roccaforti. È. stata questa l'origine del nostro strappo,
non si azzardino a paragonarlo ad altri».
Renzi ha lasciato il Pd dopo averne perso la leadership. Lei ha fatto lo stesso: lo ha guidato, è andato in minoranza, poi ha lasciato, rinunciando
a lottare da dentro. Perché non è paragonabile? «Se non esiste più la politica, se stiamo giocando a Risiko, posso essere d'accordo. Ma quando
uno vede, dal 2014 in poi, che si stanno segando pezzi dei rapporti con la nostra constituency e che c'è una destra in arrivo. E vede che si continua
a fare dei 5 stelle il nemico principale, e che non se ne può neanche discutere...».
Perché, dice: non se ne poteva discutere? «Io e altri siamo stati buttati fuori dalla prima commissione della Camera, senza una telefonata,
per gli emendamenti all'Italicum. Accetto critiche alle mie scelte solo da chi in quell'occasione non è stato zitto».
Due giornate di approfondimento sulla politica internazionale e sul ruolo della Sinistra europea con la partecipazione
di: Maria ARENA, Pierluigi BERSANI, Massimo D'ALEMA, Maria Cecilia GUERRA, e Roberto SPERANZA.
Concluderà Pietro GRASSO.
Iniziativa promossa dagli europarlamentari S&D di "Liberi e Uguali" Antonio PANIERI, Massimo PAOLUCCI e Flavio ZANONATO.
Due presidenti stessa politica. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
1. Facciamo il punto
E’ bene che di tanto in tanto si faccia il punto nave per capire se la rotta della comunità regionale dei cittadini, delle
famiglie e delle imprese è giusta ma anche per scrutinare il lavoro di chi sta sul ponte di comando. In questo caso si
cercherà di fare il punto sullo stato della speciale autonomia statutaria che con l’articolo 116 della Costituzione e la legge
costituzionale 1 del 1963 è stata assegnata al Friuli Venezia Giulia, anzi ad essere più precisi l’esame si riferirà solo ai
rapporti tra la Regione Autonoma e lo Stato che del complesso dell’intera materia dell’automia è solamente un segmento.
La trattazione si riferirà in particolare ai patti stipulati tra i due governi per la materia economica e delle norme di
attuazione dello Statuto speciale.
2. 2008-2013. La Donazione Tondo
Il quinquennio di Renzo Tondo è connotato dal patto Tondo-Tremonti (Patto Tondo) sottoscritto il 29 ottobre
2010 e da quattro norme di attuazione dello Statuto di autonomia speciale della Regione, converrà iniziare da quest’ultime.
Si tratta in due casi di provvedimenti proposti dallo Stato in materia di sanità penitenziaria per coordinare le competenze
regionali in materia di salute con quelle dello Stato in materia di giustizia, quei decreti legislativi non sono il frutto di
un sollecito regionale in chiave autonomistica ma di una proposta statale per risolvere problemi dell’organizzazione penitenziaria.
Due presidenti stessa politica. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il debito e gli investimenti.
Dal 2008-2018 la Regione cancella di fatto il suo debito e sparisce di conseguenza la sua politica degli investimenti.
Il quinquennio di Renzo Tondo porta il debito di 1.657,07 MLD ereditato da Illy a 832,29 milioni; Debora Serracchiani
prosegue con impegno la politica del predecessore e nel 2017 il debito crolla sino a 374,15 milioni. Serracchiani e Tondo, medesima politica.
Va detto che pur sulla base di norme di legge severissime e prudenziali la Regione avrebbe potuto ricorrere al debito per finanziare
investimenti per importi considerevoli. Del resto la solidità economica della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è proverbiale. Nel 2017,
a fronte di un piccolissimo debito residuo (374 MIL), la Regione potrebbe indebitarsi per ulteriori 4,1 miliardi.
Sono incomprensibili le ragioni politiche ed economiche per le quali i due presidenti hanno deciso di fare lo sciopero degli
investimenti e sono ancora più incomprensibili i motivi per i quali Serracchiani ha copiato Tondo andando persino oltre.
Dal 2008 al 2014 le imprese delle costruzioni del FVG sono scese da 13.395 a 10.955, gli occupati da 40.055 a 29.370. La tabella che
segue racconta bene che cosa è successo in questi anni. Sicuramente la crisi del 2008 ha fatto la sua parte ma lo sciopero regionale degli
investimenti ha accentuato la depressione di PIL e impiego, soprattutto nelle costruzioni. Investimenti espressi in milioni di euro.
Due presidenti stessa politica. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il debito e gli investimenti.
1. La discussione sul debito della Regione
Questo paper desidera approfondire un argomento della discussione pubblica regionale che nel corso degli ultimi dieci anni è stato
così spesso oggetto di comunicazione politica e giornalistica eppure mai di una riflessione sostenuta da un apparato motivazionale,
tanto meno documentata. L’esito è stato la somma decennale di asserzioni propagandistiche cui ha tuttavia fatto riscontro una corrispondente
e pedissequa azione nel governo della Regione.
Accade raramente che una propaganda così estrema venga seguita da implementazione corrispondente, nel caso di cui parliamo la tradizione
é smentita. Mi riferisco al debito della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e in particolare della proclamata necessità di tagliarlo
in considerazione della sua insostenibilità e persino della sua natura intrinsecamente negativa. La memoria rinvia all’acceso confronto
politico della campagna elettorale per le regionali del 2008 che videro contrapposti il presidente uscente Riccardo Illy e lo
sfidante Renzo Tondo che peraltro aveva preceduto proprio Illy alla guida della Regione dal giugno 2001 al giugno 2003.
Unione europea e Canada hanno recentemente sottoscritto un trattato di libero scambio. Sull’accordo si sta sviluppando un esteso dibattito
di opinione pubblica. Cosa molto positiva purché la discussione verta sui reali contenuti dell’intesa e non come sta purtroppo accadendo
su leggende. Il miglior modo per maturare un giudizio personale indipendente è attingere direttamente ai contenuti integrali del Trattato
consultando il sito dell’Unione europea:
La proposta di generale riforma fiscale del centro Bruno Leoni ha il pregio della chiarezza degli obiettivi politici che essa persegue.
Da un punto di vista tecnico vi sono parecchie cose che lasciano perplessi, ma non vale la pena dilungarci su di esse. Meglio concentrarsi
su alcuni punti essenziali.
Tutte le imposte (Irpef, Ires, Iva, sostitutiva) avrebbero una unica aliquota del 25%, il che dà alla proposta
un indubbio appeal propagandistico, e di apparente semplificazione, apparente perché le complicazioni dei moderni sistemi fiscali in un
mondo di informatica e computer hanno ben poco a che vedere con il numero di aliquote esistenti.
Tuttaviaproprio a questo proposito si pone un primo problema: l'aumento di gettito derivante dalla unificazione delle aliquote Iva al 25%...
Aliquota unica, abolizione di lrap e lmu, introduzione del minimo vitale.
Talvolta ritorna: la proposta della flat tax, questa volta, arriva dall'Istituto «Bruno Leoni», centro studi del liberalismo economico
e pensatoio autorevole e moderato: una tassa unica al 25% temperata da interventi a sostegno delle famiglie; un reddito minimo di povertà;
l'abolizione di Irap e Imu; l'incremento delle imposte indirette; una diversa fruizione dei servizi pubblici. La proposta l'ha commentata,
anche sul Sole24Ore, il prof. Nicola Rossi, pugliese, tra le altre cose consigliere di amministrazione dell'Istituto (dopo esserne stato
presidente)
Prof. Rossi, cambiare radicalmente il sistema fiscale di un Paese come l’Italia non le sembra un azzardo?
«Il vero azzardo è continuare a mantenere l'attuale sistema, un mostro con aliquote da matti e che non aiuta chi ha bisogno, creato
dai tentativi dei vari governi di mettere una pezza all'attuale sistema Irpef. La nostra è una alternativa basata su taglio della
spesa pubblica, riduzione della pressione fiscale e sostegno a chi proprio non ce la fa»......
Il 23 marzo 2017 l'Ufficio di Presidenza della Commissione ha convenuto, unanimemente, sull'opportunità. di svolgere un'Indagine conoscitiva
sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e l'impatto delle attività delle organizzazioni
non governative, nell'ambito della quale si prevedeva di audire i responsabili delle missioni attive nell'area, magistrati ed esponenti
di organizzazioni non governative.
Le determinazioni assunte in quella sede sono state poi confermate - sempre con voto unanime - nella seduta plenaria del 28 marzo e
parzialmente integrate nel corso dei lavori.
Intervenuta la prescritta autorizzazione del Presidente del Senato, la Commissione ha così udito:....
Lo schema A.G. n. 377 reca norme in materia di riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso
nei ruoli di docente nella scuola secondaria, in attuazione della delega prevista dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 all'articolo 1, commi
180, 181, lettera b) e 182 della medesima legge. Il comma 182, in particolare, prevede che i decreti legislativi approvati nell'ambito della
delega di cui al comma 180 entro il termine di 18 mesi, siano adottati su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, di concerto con gli altri Ministri competenti, previo parere della Conferenza unificata Stato-regionicittà....
Lo schema A.G. n. 377 reca norme in materia di riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso
nei ruoli di docente nella scuola secondaria, in attuazione della delega prevista dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 all'articolo 1, commi
180, 181, lettera b) e 182 della medesima legge. Il comma 182, in particolare, prevede che i decreti legislativi approvati nell'ambito della
delega di cui al comma 180 entro il termine di 18 mesi, siano adottati su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, di concerto con gli altri Ministri competenti, previo parere della Conferenza unificata Stato-regionicittà....
Il disegno di legge AS 580-B, approvato dal Senato e modificato ampiamente dall'altro ramo del Parlamento, detta disposizioni volte
a razionalizzare le procedure di esecuzione delle demolizioni di manufatti abusivi. E’ opportuno segnalare come, nelle more dell’esame
presso la Camera dei deputati, sia stato presentato il disegno di legge AS 2592, di iniziativa della sen. Lo Moro e altri, il quale,
recependo le risultanze dell’attività svolta dalla Commissione di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli
amministratori locali, interviene, anche esso, in tema di demolizioni di immobili abusivi. Più nel dettaglio l'articolo unico del
provvedimento aggiunge all'art. 98 del TU edilizia (vedi infra) un ulteriore comma, nel quale si rinvia per l'esecuzione degli
ordini di demolizione di immobili abusivi impartiti con decisione del giudice penale a quanto previsto dai titoli II e III del
libro X del codice di procedura penale relativi per l'appunto all'esecuzione delle sentenze penali....
Per l’elezione del Senato della Repubblica trovano dunque applicazione le norme contenute nel D.Lgs. n. 533/1993, Testo unico per
l’elezione del Senato della Repubblica, come risultanti a seguito della sentenza n. 1 del 2014, con la quale la Corte costituzionale
ne ha dichiarato l’illegittimità costituzionale nella parte in cui attribuisce un premio di maggioranza (su base regionale) alla lista
o alla coalizione di liste più votata e nella parte in cui non consente all’elettore l’espressione di un voto di preferenza. Per
entrambi i sistemi elettorali, rimane invariato il voto degli italiani all’estero. Nella circoscrizione Estero, suddivisa
in 4 ripartizioni, sono eletti 12 deputati e 6 senatori, con il sistema disciplinato dalla legge n.459/2001....
Questa nota intende esporre le ragioni del Sì nel referendum costituzionale che si terrà a novembre. Si divide in tre brevi parti. La prima
è una premessa tendente a spiegare le ragioni per le quali questa è una scelta importante tanto per chi vota Sì quanto per chi vota No. Nella
seconda parte si indicano i contenuti essenziali della riforma e si risponde alle principali obiezioni. Nella terza si indicano brevemente le
ragioni storiche per le quali il sistema disegnato dalla Costituzione è improntato al principio di non decisione.
Siamo agli ultimi giorni prima del voto e il dibattito si concentra ormai sulle questioni essenziali. Le slides che seguono costituiscono
una rapida sintesi dei temi sui quali decideremo il 4 dicembre, dal punto di vista del SI.
Il Pd è un soggetto politico dimezzato, in una guerra di posizioni. E adesso rischia di consumarsi la funzione stessa della sinistra
D'ACCORDO: prima sono finite le ideologie, che nella loro luce artificiale e meccanica recintavano un campo. Poi in quel campo si è arenata
la politica, che non è più vista dai cittadini come lo strumento pubblico per la soluzione di problemi individuali. Infine si è smarrita la
coscienza di sé, che è poi la ragione di esistere. E tuttavia resta un dubbio: era inevitabile questa deriva del Partito democratico, prosciugato
di ogni sostanza identitaria come una conchiglia ormai vuota e abbandonata sulla spiaggia italiana del 2016, battuta da tutte le maree?
Probabilmente no, a patto di sapere che i partiti sono qualcosa di più di un'organizzazione di tutela di interessi legittimi che sempre li
animano e di un apparato di sostegno per le leadership che temporaneamente li guidano. Hanno, soprattutto, due prolungamenti indispensabili
in alto e in basso: da un lato le radici, che poggiano nella storia del Paese e nella vicenda di ceti, classi, soggetti sociali che chiedono
rappresentanza ed espressione; e dall'altro lato un orizzonte che li proietta al di là del quotidiano e del contingente, soprattutto adesso
che il mitico "avvenire" ha fortunatamente lasciato il posto a un più incerto ma più laico "futuro". Un'idea di Paese da difendere e da
costruire, un'avventura collettiva in cui possa riconoscersi una comunità politica, ritrovando le ragioni per collegare la propria vita
con la vita degli altri, riscoprendo ognuno il senso di responsabilità per un destino comune.
Gli accordi di pace, raggiunti nella base militare americana di Dayton, Ohio, nel novembre 1995 e ufficialmente firmati a Parigi nel
dicembre seguente, possono essere considerati l’atto finale della guerra nella Bosnia Erzegovina, iniziata nel 1992. Gli accordi sono
stati firmati dai presidenti della “terza Jugoslavia” (Slobodan Miloševic), della Croazia (Franjo Tudjman), e della Bosnia Erzegovina
(Alija Izetbegovic). Visto che, almeno formalmente, Jugoslavia e Croazia non risultavano essere parti in conflitto sul territorio
bosniaco-erzegovese, i tre presidenti si sono effettivamente presentati nelle vesti di leader e garanti delle rispettive comunità
etno-nazionali.
Il Parlamento ha già approvato due leggi, la terza attende il voto confermativo del Senato che non tarderà, che avranno un impatto
utile e di grande innovazione in materia di promozione e tutela della condizione delle persone svantaggiate e delle loro famiglie.
Si tratta della legge sul Dopo di Noi che il Senato ha ulteriormente
migliorato dopo l'approvazione alla Camera;
della legge delega in materia di servizio civile e terzo settore;
della legge approvata dalla Camera e in attesa di conferma definitiva del Senato sulla
Disciplina della professione di educatore.
L'approvazione definitiva nel testo licenziato dalla Camera sarà rapida.
Venerdì 16 settembre alle ore 17:00 presso la Sala convegni (Bastia del Castello - Torre di Pordenone) ci terrà un convegno pubblico.
Obiettivo dell'incontro è informare, cosa sempre utile, ma anche discutere insieme per proporre come l'intera rete regionale delle istituzioni
pubbliche a cominciare dalla Regione Autonoma, delle famiglie, delle istituzioni del privato sociale possano indicare subito una politica
con lo scopo allestire programmi e misure per il migliore uso delle tre nuove leggi.
Banali e superficiali. Così In genere e con le ovvie eccezioni i commenti critici, anche di firme paludate, sul Fertility Day della ministra Lorenzin.
Non faccio mai come ben si sa il difensore d'ufficio del governo, il mio governo, quello cui accordo ogni volta il voto di fiducia, perchè cerco
sempre di scavare sotto la crosta delle apparenze e dei luoghi comuni; proprio usando tale cautela la decisione di porre al Paese, con lo scopo di
arrivarne a capo, la questione dell'infertilità mi pare appropriata. Chi dice che è sbagliato provi a spiegarlo alle coppie infertili che spesso
con grandi sacrifici e non frequenti drammi cercano per anni la genitorialità.
Ancora guardano all'argomento evitando i pregiudizi va detto che la ministra ha posto alla politica e al Paese, proprio a ciascuno dei cittadini,
la questione nazionale della natalità: in Italia ogni donna partorisce 1,37 figli che è una soglia inferiore a quella necessaria a mantenere lo
status quo demografico con specificazioni interessanti che è utile conoscere. Nel Nordest il tasso di natalità per donna è 1,43 (per le italiane 1,28
e per le straniere 2,08). nel Meridione il tasso è 1,29 (per le italiane 1,27 e per le straniere 1,811); nelle due macroregioni il tasso di disoccupazione
tra i 15 e 29 anni è rispettivamente del 17,1% e del 43,3%.
Una constatazione: il tasso di natalità delle italiane è più basso di quello delle straniere pur vivendo le prime in condizioni economiche più
favorevoli. Si può aggiungere che la posizione occupazionale davvero molto più favorevole delle giovani generazioni nordestine rispetto a quelle
del Sud non viene rispecchiata da un corrispondente più favorevole tasso di natalità, dunque la precarietà economica, che pure ha per molti un peso
negativo e rilevante nelle scelte di vita e procreazione, ha un ruolo solo parziale e la parte rimanente della risposta al problema delle denatalità
va cercata nella cultura - nelle culture - di vita....
Seguito della discussione congiunta del disegno di legge:
(2228) Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2015 (Relazione orale)
Passiamo all'esame dell'articolo 18, sul quale sono stati presentati emendamenti che invito i presentatori ad illustrare.
SONEGO (PD). Signor Presidente, prendo la parola sugli emendamenti 18.200 e 18.201 di cui sono firmatario: si tratta di due emendamenti
che hanno lo scopo di portare dal 50 all'80 per cento il regime di forfetizzazione previsto dalla tonnage tax (istituto tributario introdotto nel nostro
ordinamento nel 2003), provvedendo a sanare un gap di competitività che il nostro Paese registrava, nel settore della marineria nazionale, rispetto ad
altri Paesi comunitari.
Quel nuovo regime è stato particolarmente utile, direi anzi provvidenziale, perché ha consentito uno sviluppo, che prima non c'era,
della marineria italiana tanto con il registro nazionale che con quello internazionale.
Oggi attraversiamo una - la chiamerei così - crisi di crescita; le compagnie di shipping che usufruiscono di questa forfetizzazione hanno
raggiunto il tetto del 50 per cento e, per continuare a crescere, così come noi tutti auspichiamo, assicurando prodotto interno lordo al nostro
Paese e anche gettito tributario, hanno la necessità di godere di una forfetizzazione fino all'80 per cento, esattamente come accade nella
stragrande maggioranza dei Paesi comunitari, senza menzionare il caso di Malta che arriva al 100 per cento. Questo è la finalità degli emendamenti.
La presente legge disciplina misure di assistenza, cura e protezione in favore delle persone con disabilità grave, non determinata
dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di soste-gno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori
o perché gli stessi non sono in grado di sostenere le responsabilità della loro assistenza.
Tali misure, volte anche ad evitare l’istituzionalizzazione, sono adottate previa predisposizione o aggiornamento del progetto individuale
di cui all’articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328, e sono assicurate anche in vista del venir meno del sostegno familiare attraverso
la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori.
Sesta Rilevazione ISPI/RaiNews24 realizzata da IPSOS
Mentre la situazione politica libica si trova ancora in una fase di stallo, aumentano le pressioni internazionali per un intervento militare contro
l’ISIS. L’Italia dovrebbe partecipare a una missione militare in Libia? Di che tipo? Quale percezione hanno gli italiani della crisi libica?
Queste sono alcune delle questioni analizzate dal sondaggio sugli italiani e la politica internazionale – promossa da ISPI e Rainews24 e realizzato
da IPSOS e dedicata alle vicende del paese nord africano. Le stesse questioni sulla crisi libica sono state affrontate da alcuni dei
maggiori esperti e commentatori di politica estera italiana durante la tavola rotonda "Libia: che fare?" che si è tenuta l’8 marzo.
Sui mutui un richiamo forte di Bankitalia alle banche:?se i tassi di riferimento sono negativi, lo spread concordato con il cliente deve
partire dal valore negativo e non da zero e le banche devono restituire quanto finora pagato in più dai mutuatari. A meno che il “floor” non
fosse stato previsto nel contratto iniziale.
In una lettera inviata qualche settimana fa agli istituti di credito, Via Nazionale ha ammonito gli intermediari e li ha invitati ad «attenersi
a uno scrupoloso rispetto della normativa di trasparenza e correttezza delle condizioni pattuite con la clientela». E precisa: «In particolare gli
intermediari dovranno astenersi dall’applicare di fatto clausole di “tasso minimo” (“floor clause”) non pubblicizzate e non incluse nella pertinente
documentazione di trasparenza e nella modulistica contrattuale». Se si guardano i tassi euribor a uno, tre e sei mesi, ovvero quelli più comunemente
utilizzati per i mutui a tasso variabile, attualmente sono negativi. Cosa succede per chi ha il mutuo a tasso variabile? Una parte dello spread va
“annullata” per portare a zero il valore del tasso. Piuttosto semplice no? E invece Bankitalia lamenta che come siano giunte a via Nazionale delle
lamentele in questo senso:?quando il tasso va sotto zero, lo spread “riparte” invece da zero. Lettere di questo tipo sono giunte anche alla redazione
di Plus24, l’inserto di risparmio del sabato del Sole 24 Ore (per segnalare casi alla redazione si può scrivere a plus@ilsole24ore.com).
Con la presente Relazione, il Governo riferisce al Parlamento, ai sensi dell’art. 38 della Legge n. 124 del 2007, sulla politica
dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti nel corso del 2015.
In PREMESSA sono delineati il quadro di riferimento, la missione, i tratti peculiari e le responsabilità dell’intelligence, che si confronta
con minacce nuove per natura ed impatto ed è chiamata ad una sempre maggiore integrazione nei processi decisionali.
Sono enucleate, in primo luogo, tre macro tendenze configurabili come altrettanti corridoi analitici nei quali si è incanalata la produzione
info-valutativa del Comparto: l’ambiente digitale, gli spin-off della globalizzazione, le situazioni di instabilità geopolitica. Sono quindi declinate
le priorità dell’azione informativa, identificabili in una sfida territoriale, centrata sul “Mediterraneo allargato”, e tre sfide di sistema, rappresentate
dal terrorismo jihadista, dalla minaccia cibernetica e da quella economicofinanziaria. Seguono poi alcune parole chiave utili a rappresentare e a
qualificare lo sforzo dell’intelligence per incrementare, in un modello “a tendere”, le proprie capacità operative e per essere all’altezza del compito:
un’intelligence visionaria, che sappia cogliere dalla contingenza segnali e tendenze per il futuro; transnazionale, cioè in grado di realizzare sempre più
efficaci forme di information sharing con i Servizi esteri per la prevenzione e il contrasto delle minacce di portata globale.
L’indennità di accompagnamento non costituisce reddito. I trattamenti assistenziali, previdenziali e risarcitori percepiti dai
disabili e dalle loro famiglie non possono rilevare ai fini Isee. Ad affermarlo in via definitiva è stata ieri la quarta sezione
del Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 842/2016 ha respinto il ricorso del governo.
Palazzo Chigi aveva infatti impugnato la pronuncia con cui il Tar Lazio aveva bocciato alcune norme del dpcm n. 159/2013, di
revisione delle modalità di calcolo dell’Isee (indicatore della situazione economia equivalente). Ma i giudici di palazzo Spada
confermano il verdetto, ribadendo l’irrilevanza delle somme pagate dallo stato per la disabilità.
Nella pronuncia di ieri viene riaffermato che l’Isee può ricomprendere anche somme tassate a titolo d’imposta o addirittura
esenti da Irpef. Tuttavia, le indennità percepite dai disabili «sono erogate al fine di attenuare una situazione di svantaggio»,
recita la sentenza, «e tendono a dar effettività al principio di uguaglianza, di talché è palese la loro non equiparabilità ai redditi».
(Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze)
1. La presente legge istituisce l'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli
2 e 3 della Costituzione e reca la disciplina delle convivenze di fatto.
2. Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato
civile ed alla presenza di due testimoni.
3. L'ufficiale dì stato civile provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell'archivio dello stato civile.
Per non mettere in imbarazzo il loro ospite, il presidente iraniano Hassan Rouhani, in visita ufficiale a Roma, il governo italiano
ha ordinato di inscatolare le statue greche e romane dei Musei Capitolini (fra cui una celebre copia di Prassitele), in pudichi cubi
di legno. E aggiungendo all'idiozia un pizzico di ridicolo, la responsabile del protocollo ha fatto spostare i leggii e le poltrone
dove si sarebbero svolte le conversazioni tra il premier Matteo Renzi e il suo invitato, per evitare che lo sguardo di quest'ultimo
potesse incappare nei voluminosi testicoli del cavallo montato da Marco Aurelio, nella statua equestre che campeggia solitaria
nell'Esedra di quello spazio museale....
Leggere l’accorata invettiva, l’Ahi serva Italia di Wole Soyinka, è come guardare una di quelle cartine del mondo che mettono l’Africa
sopra all’Europa; ci vien fatto di chiamarle cartine “rovesciate”: ma con quale fondamento? Per poter giudicare dovremmo situarci da un
punto di vista superiore, che ci imporrebbe di rinunciare a pensare di essere sempre e comunque i depositari di un messaggio morale che
altri dovrebbero imitare – e chissà se ci riescono. Soyinka, scrittore nigeriano, ricorda all’Italia quello che l’Italia non riesce a
ricordare a se stessa, ovvero che ci sono dei valori irrinunciabili, intrinseci, tanto più vitali in quanto da un lato il loro
riconoscimento è stato il frutto di una conquista lunga e faticosa (come sostiene Paolo Flores D’Arcais nel suo ultimo pamphlet
La guerra del Sacro, recensito a pagina 26), e in quanto, d’altro lato, c’è sempre il rischio che vengano obnubilati....
Deplorevole è la resa alla tracotante arroganza settaria, esperessa o taciuta, e all'intolleranza. L'Italia
ha tradito il genere umano, svilendosi in maniera praticamente irreversibile. Ha tradito i miliardi di persone
cadute vittime dei dettami religiosi e culturali nel corso della storia, alcuni delle quali giustiziate nelle
carceri segrete di nazioni quali l'Iran. Ma anche se l'Iran fosse la nazione più accomodante e permissiva del mondo,
la cosa non cambierebbe...
Partita da Pordenone e dalle sue eccellenze la prima legge italiana sull'autismo che mette fine ad un lungo periodo di trascuratezza da
parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Lo dichiara il senatore Sonego rammentando che il percorso legislativo ha avuto origine a Pordenone allorché, proprio su iniziativa
del parlamentare pordenonese, la Commissione Sanità del Senato arrivò nella Destra Tagliamento per conoscere l'avanguardistica attività
della Fondazione Bambini e Austimo che in stretta collaborazione con Regione e Azienda Sanitaria ha dato vita ad una esperienza pilota
di valore nazionale ed intenzionale.
Il bagaglio di conoscenze e di verifiche sul campo ottenute a Pordenone ha successivamente consentito al Senato di varare la legge
sull'autismo che con qualche ulteriore apporto e' stata approvata anche dalla Camera.
L'Azienda Sanitaria di Pordenone e la Fondazione Bambini ed Autismo hanno inoltre contribuito alla stesura delle norme nel corso di
audizioni svoltesi in Commissione in Senato.
Oggi il voto del Senato che approva la norma in modo definitivo. Da oggi, prosegue Sonego, gli autistici e le loro famiglie sono meno
soli e godono di maggiori tutele.
Pordenone conferma ancora una volta la sua capacità di eccellere, in questo caso sulla base di uno straordinario parternariato tra pubblico e privato.
PREMESSA. Dopo la prima lettura in Senato (conclusasi l'8 agosto 2014), anche la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura
(l'11 marzo 2015) il disegno di legge costituzionale di riforma del bicameralismo, del Senato, del Titolo V della Costituzione (A.S. n. 1419-B).
Presso quel ramo del Parlamento sono state introdotte alcune modificazioni nel testo già approvato dal Senato. Così come sono stati confermati
salienti profili della revisione costituzionale perseguita (per un raffronto tra i testi, si rinvia al dossier n. 230).
Delle modificazioni come dei profili rimasti invariati, si fornisce qui di seguito una rapida ricognizione.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e
segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura
l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione della Camera dei deputati, alla quale sono
assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
PREMESSA. Lo schema di decreto legislativo in esame è stato predisposto in attuazione della normativa di delega di cui all’art. 1, comma 7,
lettera l), della L. 10 dicembre 2014, n. 183 (Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il
lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela
e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro), relativa alla "razionalizzazione e semplificazione" dell'attività ispettiva
in materia di lavoro e legislazione sociale....
PREMESSA. Il presente Atto del Governo contiene lo schema di decreto che è stato predisposto in attuazione della norma di delega di cui
all’art. 1, commi 3 e 4, della L. 10 dicembre 2014, n. 183, relativa al riordino della disciplina in materia di servizi per l'impiego
e di politiche attive per il lavoro. I criteri direttivi ivi previsti hanno stabilito, tra l'altro, l'istituzione di un'Agenzia
nazionale per l'occupazione, partecipata da Stato, regioni e province autonome e vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche
sociali (lettera c)); il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali dell'azione della
suddetta Agenzia (lettera d)); l'attribuzione alla medesima Agenzia di competenze gestionali in materia di servizi per l'impiego,
politiche attive e trattamenti di disoccupazione (lettera e))....
1. Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare
la politica nazionale>>. E’ l’articolo 49 della Costituzione. La Carta non si limita a stabilire un diritto associativo, aggiunge
che il diritto ha la rilevante finalità di favorire il concorso democratico alla determinazione della politica nazionale con ciò
indicando una idea di politica e di democrazia fondate sulla partecipazione popolare. Non è un fatto secondario e si tratta di un
aspetto tipico del costituzionalismo italiano.
Dagli anni novanta in poi i partiti hanno perduto molta della loro rappresentatività e della loro funzione, è pertanto venuta meno
la capacità di essere il mezzo della partecipazione popolare. Ciò è dovuto in primo luogo a gravi errori compiuti dai partiti stessi
che a causa di un intreccio di fattori, per esempio il malcostume e l’incapacità di evolvere le loro politiche, non sono più stati
percepiti dal cittadino come il mezzo per le finalità dell’articolo 49.
Premessa. Il disegno di legge in titolo deriva dallo stralcio degli articoli da 4 a 12 e 14 dell'Atto Senato n. 1552 votato dall'Assemblea,
su proposta (S 3.1. testo 2) delle Commissioni riunite 2ª e 3ª, com-etenti in sede referente, nella seduta n. 406 del 10 marzo 2015.
A ben vedere infatti il testo originariamente licenziato, in prima lettura, dalla Camera dei deputati del disegno di legge di ratifica
della Convenzione dell'Aja del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia
di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori ( definitivamente approvato, l'11 giugno 2015, ma non ancora pubblicato
in GU), prevedeva anche norme di adeguamento dell'ordinamento interno ai principi espressi dalla Convenzione, in particolare per dare una
veste giuridica alla c.d. kafala, istituto affine all'affidamento familiare, previsto come unica misura di protezione del minore in stato
di abbandono negli ordinamenti islamici.
E' opportuno osservare che la decisione di stralciare tali norme di adeguamento sia stata assunta dalle Commissioni riunite in ragione
dell'esigenza, da un lato, di procedere alla immediata ratifica della Convenzione, il cui ritardo avrebbe comportato il rischio di una
possibile apertura di una procedura di infrazione (caso EU Pilot 3503/12/JUST) da parte della Commissione europea, e, dall'altro,
di approfondire le questioni sottese alle norme di adattamento, stante la difficile compatibilità dell'istituto della kafala con
l'ordinamento giuridico vigente.
Premessa. I disegni di legge in titolo, sostanzialmente di i-dentico contenuto, mirano a introdurre nell'ordinamento il cd.
divorzio diretto, il quale consente ai coniugi che abbiano deciso consensualmente di divorziare, a determinate condizioni,
di avviare la relativa procedura senza la necessità del-la previa separazione. Il disegno di legge n. 1504-bis è il risultato
dello stralcio del comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge n. 1504 (oggi legge 6 maggio 2015, n. 55), nel testo licenziato
dalla Commissione giustizia in sede referente.
Contenuto Nel merito ambedue i disegni di legge inseriscono nella legge sul divorzio (legge 1¢X dicembre 1970, n. 898) l' articolo 3-bis.
La nuova disposizione, al comma 1, prevede che nel caso in cui non vi siano:
. figli minori, . figli maggiorenni incapaci o
portatori di handicap grave . ovvero figli di eta inferiore ai ventisei anni economicamente non autosufficienti, lo scioglimento o
la cessazione degli effetti civili del matrimonio possono essere richiesti da entrambi i coniugi, con ricorso congiunto presentato
esclusivamente all'autorita giudiziaria competente, anche in assenza di separazione legale.
Gli articoli da 1 a 26 sono sostituiti dal seguente:
“Art. 1 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti)
1. Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di
istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di
apprendimento, contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenire e recuperare
l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e
professionale dei diversi gradi di istruzione, realizzare una scuola aperta, quale laboratorio
permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione
alla cittadinanza attiva, garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di
istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all'autonomia delle
istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive
modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria
Come si sono mossi gli elettori liguri rispetto alle loro preferenze di voto di un anno fa?
Il 41,7% di cui aveva beneficiato il Pd, si è ridotto al 28,8%, con un’uscita di consensi verso
l’astensione del 5,9% e un 4% verso Pastorino. Il Movimento di Grillo perde il 3,7% dei consensi, vivendo un percorso in entrata da Pd (1,4)
e un equilibrio tra quanti perde e recupera dall’astensione. Infine cede il 2,9% dei consensi
a Pastorino e 2,3% alla Lega. La Lega Nord guadagna oltre il 14% dei consensi, recuperando oltre il 6% dei voti da
quanti lo scorso anno si erano astenuti e rubando il 2,3% a M5S, il 4% a Forza Italia e l’1,3%
al Pd. Decisiva per comprendere il risultato elettorale in Liguria è l’analisi dell’astensione. Il 20%
degli elettori Pd ha deciso di rimanere a casa e lo stesso ha fatto il 23% degli elettori
dell’M5S e il 30% degli elettori di Forza Italia.
Dopo essere stati uno dei principali nodi della discussione sulla nuova legge elettorale per la
Camera dei deputati, le preferenze sono state tra le protagoniste dello scontro politico che ha
preceduto le elezioni regionali del 31 maggio 2015. Basterà infatti ricordare le polemiche che hanno
riguardato i cosiddetti candidati “impresentabili” e le dichiarazioni di alcuni leader di partito
riguardanti l’opportunità o meno di votare alcuni nomi presenti nelle liste in lizza.
L'Istituto Cattaneo ha effettuato un'analisi dei flussi elettorali nelle recenti elezioni regionali in alcune
città, operando un confronto fra le elezioni europee del 25 maggio 2014 e le regionali del 31 maggio
2015. I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso delle due elezioni
confrontate. Nel nostro caso vengono stimati per singole città sulla base dei risultati delle sezioni
elettorali. Si tratta di stime statistiche, e quindi di misure affette da un certo margine di incertezza.
Le nostre analisi sono effettuate «su elettori» e non «su voti validi», al fine di poter includere nel computo
anche gli interscambi con l’area del «non-voto» (astenuti, voti non validi, schede bianche).
L’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati, nelle 7
regioni chiamate alle urne, del voto appena conclusosi per determinare in che misura il Partito
democratico (PD), il Movimento 5 stelle (M5S), Forza Italia (FI) e la Lega Nord (LN)
abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle precedenti elezioni europee (2014) e
politiche (2013, Camera dei deputati). In particolare, questa analisi si concentra sul numero
assoluto di voti ricevuti dai maggiori partiti.
L’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati, nelle 7
regioni chiamate alle urne, del voto appena conclusosi per determinare in che misura il Partito
democratico (PD), il Movimento 5 stelle (M5S), Forza Italia (FI) e la Lega Nord (LN)
abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle precedenti elezioni europee (2014) e
politiche (2013, Camera dei deputati). In particolare, questa analisi si concentra sul numero
assoluto di voti ricevuti dai maggiori partiti.
I lavori per la definizione di un'agenda europea globale sulla migrazione1 sono stati aperti dalla Commissione europea il 5 marzo 2015,
con un primo dibattito di orientamento sulle iniziative da intraprendere per rendere concretamente operativi gli strumenti esistenti
e la cooperazione nella gestione dei flussi migratori dai paesi terzi. La gestione della migrazione figura, infatti, per la prima volta
fra le priorità esplicite della Commissione europea, come indicato negli orientamenti politici del Presidente Jean Claude Juncker
"Un nuovo inizio per l'Europa".
La presente nota, muovendo da una sintesi degli ultimi sviluppi nel dibattito istituzionale europeo in materia di politiche migratorie,
intende fornire un quadro sintetico della legislazione dell'Unione europea in materia, inclusivo delle basi giuridiche fornite dal
Trattato di Lisbona e degli scenari evolutivi tracciati dalla recentissima comunicazione della Commissione "Un'agenda europea sulla migrazione".
In altro dossier (il n. 210 - immigrazione) venivano svolti alcuni cenni introduttivi sul complessivo tema dell'immigrazione.
Quale prosieguo di quella riflessione, qui seguono alcuni cenni in materia di asilo. L'impianto espositivo è il medesimo:
prima sono riportati alcuni dati numerici, indi è esposto un preliminare, sommario quadro normativo.
Ragione di sintesi impongono di non soffermarsi in modo analitico sull'intreccio - davvero serrato - di norme del diritto
internazionale (Convenzione di Ginevra del 1951, ratificata dall'Italia con legge n. 722 del 1954), europeo (incluso l'articolo
18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale ha, con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona,
effetto giuridico vincolante pari ai Trattati dell'Unione), italiano.
Il temadell'immigrazione è percorribile secondo molteplici chiavi di lettura: storica, geo-politica, giuridica, economico-sociale, demografica,
statistica. E' da considerare già solo il riguardo giuridico, questo si irradia in più profili, penale, civilistico, amministrativo, in un
intreccio multilivello ove incidono: regolamenti e direttive dell'Unione europea (didisciplina dell'immigrazione, della condizione giuridica
dello straniero, della protezione internazionale); leggi dello Stato (per la riserva di legge sancita dall'articolo 10 della Costituzione,
nonché per la riserva di legislazione statale esclusiva posta dall'articolo 117, secondocomma,lettere a) e b) della Costituzione circa
immigrazione, diritto di asilo e condizione giuridica dello straniero extra-comunitario);
Giunge all'esame del Senato, approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura, il disegno di legge A.S. n. 1870,
d'iniziativa governativa, recante "Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina
del Servizio civile universale".
Nel maggio 2014 sono state presentate dal Governo "Linee guida per una riforma del Terzo settore", contenenti i criteri per
una revisione della legislazione riguardante il volontariato, la cooperazione sociale, l'associazionismo non-profit, le fondazioni e le imprese sociali.
La sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 10 marzo-30 aprile 2015 ha dichiarato l'illegittimità della norma che ha
escluso, per gli anni 2012 e 2013, l'applicazione della perequazione automatica per i trattamenti pensionistici di importo
complessivo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS.
Quadro giuridico della perequazione au-tomatica conseguente alla sentenza n. 70 del 2015
Si ricorda che la perequazione automatica (o indicizzazione) fa riferimento all'importo complessivo di tutti i trattamenti
pensionistici del soggetto e viene attribuita sulla base della variazione del costo della vita, con cadenza annuale e con
effetto dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento.
In Francia la legge n. 2003-495 del 12 giugno 2003 ha introdotto nel codice penale del 1994, all'articolo 221-6-1, una
autonoma fattispecie di reato volta a sanzionare l'omicidio stradale. Tale reato, di natura colposa, è sanzionato con
pene più elevate rispetto a quelle previste per l'omicidio colposo.
La norma punisce infatti con la pena detentiva di cinque anni e l'ammenda di 75.000 euro colui che, alla guida di un veicolo
a motore, per imperizia, imprudenza, negligenza o in violazione di obblighi legislativi o regolamentari di sicurezza o prudenza
cagiona la morte di una persona.
Nucleo con almeno 3 figli, di genitori diversi, posso dare la maggiorazione della scale di equivalenza per almeno tre figli?
Ad esempio: due soggetti, ciascuno con due figli avuti da precedente matrimonio, decidono di convivere. Ora il nucleo è composto
dai conviventi e da quattro figli che però non sono “in comune”.
No, la maggiorazione non spetta ad eccezione dei casi in cui i genitori dei minori siano fra loro sposati o che almeno un genitore abbia 3 figli.
Intervista di Alberto Gentili a Romano Prodi su Il Messaggero del 19 aprile 2015
No al Partito della Nazione e no all’uomo solo al comando. Romano Prodi esce allo scoperto, ma dice di non voler andare allo scontro
con Matteo Renzi: «Le mie sono riflessioni di un uomo ormai fuori dalla politica. La mia epoca è finita. Non so fare neppure un tweet…»,
afferma non senza ironia.
Professor Prodi, il suo libro-intervista s’intitola “Missione incompiuta“. Di quale missione si tratta?
«Racconto una doppia incompiutezza. La missione dell’Ulivo, a vent’anni da quando lo fondai, ed è per questo che ho deciso di fare il
libro. E la missione europea: in Europa, sotto la mia Commissione, si è fatto l’allargamento ed è stato messo in atto l’euro. Poi, però,
è stata bocciata la Costituzione europea e la crisi economica mal gestita ha creato gravi problemi alla moneta unica. Una moneta che
doveva essere accompagnata da una serie di innovazioni di carattere politico e finanziario che la proteggessero. Così non è stato.
Da qui l’incompiutezza».
Il 17 gennaio scorso è stata pubblicata sul Journal Officiel de la République Française la Loi n. 2015-29 du 16 janvier 2015
relative à la délimitation des régions, aux élections régionales et départementales et modifiant le calendrier électoral1.
Annunciata dal Presidente Hollande nel gen-naio 2014, illustrata in via ufficiale dallo stesso Presidente il 2 giugno 20142
e varata dal Consiglio dei Ministri del 18 giugno 2014, la riforma ha suscitato un acceso dibat-tito, tanto da impedirne
l’adozione entro l’estate 2014, come avrebbe voluto il Primo Ministro Valls.
La Legge in commento rappresenta la secon-da tappa di una più ambiziosa riforma territo-riale perseguita dal Presidente Hollande,
il cui primo passaggio è stata l'approvazione - nel gennaio 2014 - della Legge per la moder-nizzazione dell'azione pubblica
territoriale e l'affermazione delle metropoli3.
Studio di Sonego: sono solo centri di spesa periferici, hanno scarsa capacità di reperire le risorse
letto sul Messaggero Veneto - edizione di Udine
UDINE. I Comuni? Solo dei centri di spesa periferici del bilancio della Regione. Hanno una «modesta
capacità di reperire in modo autonomo le risorse necessarie ad alimentare la loro spesa» e nel contempo
beneficiano di «trasferimenti regionali al top della classifica nazionale».
L’analisi è del senatore del Pd Lodovico Sonego, che ha raccolto spunti, cifre e riflessioni in un dossier
intitolato “L’identità dei Comuni del Friuli Venezia Giulia”. I 215 municipi che fanno parte delle province di
Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia, ne escono dunque con qualche ammaccatura d’immagine.
Il senatore pone tre questioni politiche alla comunità musulmana di Pordenone Sull’immigrazione: «La via maestra è l’integrazione,
serve il patto di residenza»
di Martina Milia per Messaggero Veneto
PORDENONE. «E’ vietato dalla legge occultare il volto delle persone in pubblico per cui chi lo fa va sanzionato. Se in passato
la comunità islamica ha collaborato per evitare che si facesse uso del niqab (ndr indumento usato in Paesi di tradizione islamica,
che lascia scoperti solo gli occhi della donna che lo indossa), da qualche tempo non è più così. E non è accettabile».
Ad affermarlo non è un esponente della Lega Nord bensì un senatore del Pd che arriva dalla sinistra progressista e che, in un
momento particolarmente delicato per i temi dell’immigrazione e in particolare di quella di fede musulmana, rompe un tabù e pone
alle comunità immigrate e alla politica alcune sfide.
Integrazione. Perchè se «la strada maestra è l’integrazione» afferma il senatore in premessa, occorre «che ognuno si assuma le proprie
responsabilità e che affronti questioni che sono politiche».
«È la materializzazione della crisi di cui parliamo ogni giorno, la conseguenza del declino italiano». Vincenzo Visco commenta così la
notizia dell’aumento di capitale di Telefonica in Telecom. Una fotografia disarmante, se consideriamo che «Telecom viene acquistata da
un suo competitor, che era molto più debole degli italiani e che, da quello che capisco, pagherà pochissimo» aggiunge. Insomma, per
l’ex ministro è un colpo fortissimo al sistema paese. E l’Alitalia? Lì come andrà a finire? «Come Telecom», replica tranchant.
«Il 99% delle responsabilità sono dei governi Berlusconi. Vorrei ricordare che al momento dell’uscita di Tronchetti Provera c’era
un’ipotesi di acquisto degli americani della At&T che avrebbero pagato 3 euro ad azione. Si decise l’arrocco difensivo, in nome
dell’italianità, con una società di controllo che evidentemente non ha retto».